Il libro “I confidi e il credito alle pmi. Casi di successo in Italia e in giro per il mondo”, curata da Paola De Vincentiis, docente della Facoltà di Economia dell’Università di Torino con i contributi di Marina Damilano, Eleonora Isaia, Patrizia Pia e Cristina Rovera, dedica a Eurofidi un capitolo estremamente interessante.
L’indagine è nata con l’intento di osservare da vicino e di comparare in maniera critica il funzionamento dei sistemi di garanzia a favore delle piccole e medie imprese in sei contesti nazionali caratterizzati da un rilevante e consolidato sviluppo del fenomeno: l’Italia, la Germania, la Spagna, la Francia, la Corea del Sud e il Giappone. Mentre il numero di organismi attivi è piuttosto limitato in Germania (20), in Francia (36), in Spagna (23), in Corea del Sud 18 e in Giappone (52), la situazione in Italia è assai particolare. Il nostro Paese si caratterizza infatti per un elevato numero di confidi (500 organismi che, secondo alcune stime, salirebbero addirittura a 700-800). La logica conseguenza di questa difformità è che la dimensione media di un consorzio fidi italiano è molto minore di quella degli analoghi organismi esteri.
In questo contesto, Eurofidi costituisce un’eccezione, in quanto è uno degli enti di garanzia mutualistica più grandi in Italia e in Europa in termini di garanzie erogate. In base ai dati 2005, Eurofidi rappresentava il 10,3% dello stock di garanzie presenti sul mercato italiano. Il volume dell’attività è notevole sotto ogni punto di vista: più di 5,5 miliardi di finanziamenti garantiti, con convenzioni con oltre 70 istituti di credito e intermediari creditizi, a beneficio di 31.299 aziende.